Due pecore ed un agnello pascolano in un grande prato. Da loro mi divide: un muretto a secco in pietra, un cancello automatico senza elettricità, una staccionata di legno, un altro cancello di ferro battuto azzurro, due piani di scale e una porta.

Assieme a Gabriele, Marco, Christian, Davide e Fabio (e migliaia di italiani) sono in quarantena, ognuno nelle proprie case, ognuno che guarda fuori dalle proprie finestre per aspettare il giorno in cui potrà uscire.

Ho sempre pensato che le pecore si muovessero sempre in gruppo, dove va una tutte le altre, invece queste tre sono sparse nel prato enorme, ogni tanto l’agnello si avvicina per avere il latte dalla madre,ma poi si allontana di nuovo e va a brucare l’erba in un’altra punto del prato. Ho sempre sbagliato.

Effettivamente è un pregiudizio, ragiono.

I pregiudizi sono fatti per essere sgretolati tramite l’esperienza e le conoscenze che si fanno; così è successo in Russia; tutti i pregiudizi che avevo si sono pian piano sgretolati, giorno dopo giorno, persona dopo persona, paesaggio dopo paesaggio, lentamente a bordo di un treno.

Foto di Davide Menarello
Racconto di Luca Benedetto

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